Nell’ambito del sempre crescente interesse verso impianti di recupero delle risorse e non semplici impianti di trattamento delle acque, il nostro team si occupa di studiare l’applicazione del concetto di economia circolare minimizzando la produzione di rifiuti ed ottimizzando il recupero dei residui. Più nello specifico:
L’impianto di trattamento delle acque (siano esse potabili o reflue) produce inevitabilmente un certo quantitativo di residui (es. fanghi biologici e/o chimici, sabbie, ecc…). Nel corso degli anni al fine di limitare la produzione di questi residui, abbiamo testato diverse tecnologie innovative nonché buone pratiche gestionali degli impianti. Secondo l’Unione Europea, la minimizzazione della produzione è infatti il primo e più importante tassello, in ordine di priorità, nella corretta gestione dei rifiuti.
Nonostante si possano attuare diverse scelte impiantistiche per limitare al massimo la produzione di residui negli impianti di trattamento delle acque, una quantità di residui, seppur minimizzata, continuerà ad essere prodotta. Il nostro team è in grado di valutare possibili alternative di recupero dei residui prodotti sia per il trattamento delle acque che in altri contesti. Un esempio fra tutti è rappresentato dai fanghi di depurazione che opportunamente trattati possono essere impiegati come sostanza adsorbente per il trattamento delle acque o come “ingrediente” per la realizzazione di calcestruzzo di recupero.
Il settore del trattamento delle acque non è l’unico che durante la sua normale attività produce residui/scarti, che possono essere recuperati prima ancora che smaltiti. Il nostro gruppo si occupa di valutare la possibile applicazione di questi materiali alternativi di recupero provenienti da altri settori (principalmente quelli dell’industria e dell’agricoltura), all’interno degli impianti di trattamento delle acque in sostituzione di materiali tradizionali comunemente impiegati nei processi.